18 ottobre 2013

Da dove vieni? Dove vai?
Vengo da un anno complicato; vado verso il domani, passando dall'oggi.
Non rinnego niente e sono felice di questo...

12 settembre 2009

L'equilibrio

E’ il nostro modo inconsapevole di vedere e accettare.
Una gradevole sensazione che si sviluppa nell’osservare un oggetto, ed ammirarlo.
E’ fatto di ciò che siamo, dai nostri desideri e fantasie. Dalla luce del sole, in quell’istante.



Il vero equilibrio, non è il “compromesso”, la via di mezzo.



Allora recupero quello che ho, nella ricerca di una nuova soluzione incastrata, sovrapposta con altre. Senza che il tutto perda la sua eleganza e il suo essere logico i un complesso di forme , figure colori ombre che sviluppano alla fine un qualcosa, in una dura lotta di recupero ed esclusione.


Ma la ricerca dell'equilibrio, la contrapposizione con ciò che fù, con il mio passato: è questa architettura???????

4 giugno 2009

L'attraversata apuanica


Dov’è che incontrerò il diavolo, nel cammino tra creste e foreste? Dove sarò così debole da perdere la testa, del passo dopo passo. Questo mi assilla, prima ancora di iniziare l’avventura dell’attraversata apuanica.
Tutto ha inizio sotto la pioggia con il mio fedele Charly e lo sherpa Gianluca, la guida nei tempi e nei ritmi. E così è stato:

Ho scoperto il casotto del Simi, dove poter raccogliere un po’ di fuoco, mangiare e riposare. Il tutto nel silenzio assoluto dell’uomo, già lontano dalle sue macchinazioni infernali.
Ho scoperto la mulattiera “Tod”, costruita con muri a secco da sconosciuti personaggi: il popolo degli uomini silenziosi che nessuno ricorda. Erano solo contadini che volevano vivere, abituati a pigar duro, belli piegati sulla terra di qualcun altro.
Ho incontrato il marmo. Silenzioso e possente. Un vecchio che ti racconta del vento sulle creste, della pioggia che scava, dei buchi nella miniera o del luccichio del sole; e che ti dice che non c’è più rispetto in una guerra impari: dove ogni giorno l’uomo vince con tritolo e camion.
Ho incontrato una rosa, e conosciuto la gradevolezza dei compagni di viaggio.
Abbiamo attraversato delle foreste e giocato con le foglie.
Ho conosciuto Fortunato (sFortunato). Ci siamo rifocillati ridendo con lui.
Poi giù fino al rifugio Freo.
Il tempo è volato tra briscole, caraffe di vino e tranquillità.
Ecco, oggi è l’ultimo giorno. Dobbiamo partire per il Matanna. L’ultima tappa.
Charly è già in difficoltà. Con il suo grande cuore, salta e si arrampica sulla roccia.
Alla Costa Pulita, il vento tira forte. Quasi mi sbilancio verso il burrone. Ecco il diavolo.
Si giunge al Forato e si piglia fiato. E poi giù per un sentiero, che però non è.
Siamo in difficoltà.
Siamo scesi troppo ed io non ce la faccio a risalire. Charly per un attimo si perde. E il panico si trasforma in furia e rabbia. I fischi e la voce diventa megafono. Bestemmio. Mi concentro e ci fermiamo. So che se ha scollettato sull’altro versante non può sentirci. E così è stato. Charly, peloso di un Charly. Era rimasto impigliato a qualcosa che ha strappato con forza. Con rabbia è risalito sino a me.
Ora fermiamoci e facciamo il punto.
Gianluca, con calma ci indica la strada e con pazienza ritroviamo il sentiero.
Abbiamo cacciato il diavolo.
Ora siamo liberi, sul prato del Matanna tra birra e parole.

Nik

23 aprile 2009

Anime inquiete



Un pensiero mediterraneo.... in un suono metallico